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Maestri di vita
 

"E' bello scoprire i maestri dei nostri maestri.

Ci si sente ancora di più un anello della grande catena di tradizione che parte da Gesù maestro,

da "coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola"(Lc1,2), 

ci raggiunge e ci sorpassa.

Per questo sono lieto che il Cardinale Giovanni Colombo,

maestro di tanti di noi, abbia voluto rivelarci qualcosa dei suoi antenati nella fede.

E' un dono in più della sua vita operosa alle presenti e alle future generazioni".

 

(Card. C. M. Martini, in Maestri di vita, NED 1985)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ognuno di noi hai suoi «maestri»: autori di tutte le epoche; che più degli altri hanno fatto brillare davanti ai nostri occhi qualche favilla di verità o qualche ammonimento vitale; personaggi esemplari che nella nostra formazione interiore hanno avuto un influsso determinante; uomini e donne incontrati in qualche tratto saliente del nostro pellegrinaggio, che hanno saputo comunicarci un po' della loro spirituale ricchezza.

Rivelarne i nomi e dichiarare il debito contratto con loro equivale a manifestare un po' di se stessi, di solito la parte più segreta e più vera.

Resta sempre certo che uno solo è il nostro maestro, il Cristo, e noi siamo tutti discepoli. Proprio per questo è possibile che i nostri «maestri» terreni siano disparati e remoti tra loro: il Signore Gesù assume come suoi portavoce e suoi provvidenziali collaboratori gli spiriti più diversi, disseminati lungo tutte le età della nostra vita, anzi lungo tutti i secoli della storia cristiana.

Conoscere i «maestri» del cardinal Giovanni Colombo, significa conoscere meglio anche lui e penetrare un poco nel suo «mistero». Perciò, pensiamo, questi «studi», «ricordi», «testimonianze», saranno letti con occhio avido e con cuore grato specialmente da parte di chi dall'antico arcivescovo di Milano tanto ha ricevuto: è un privilegio e un piacere poter contemplare un nostro «maestro» nell'atto di farsi discepolo e di confessarsi tributario.

Nate in occasioni tra loro molto lontane, queste pagine risentono della varietà dell’origine e della destinazione. Ma di là dalla esteriorità multiforme, lo stile, la magia del dire, l'indole dei pensieri attestano l'unità e l'interiore armonia di una personalità straordinaria e di un fecondo e sempre attuale magistero.

Senza dubbio, p. Enrico Motta e p. Giuseppe Mauri in cielo si stupiranno di vedersi elencati con Antonio Stoppani, con Paolo VI, e perfino con san Giovanni Evangelista. Ma nella concreta vicenda delle anime le cose stanno proprio così: l'Artefice divino adopera strumenti di ogni misura nel suo mirabile lavoro sulle coscienze, l'amoroso Pastore nutre le nostre anime di cibi assortiti, poveri o sontuosi, semplici o elaborati,

ma tutti ugualmente sostanziosi e benefici. Giustamente dunque sfilano in queste pagine umili suore, famosi scienziati, presuli, pensatori, poeti: tutti appaiono convocati per la bella impresa di insegnare a chi sarà a sua volta riconosciuto autorevole docente nella scuola dell’esistenza cristiana.

Da questa silloge di scritti eterogenei balza di nuovo nitida, forte, unificata la personalità di colui che per molti di noi - nella grande famiglia ambrosiana o sparsi per il mondo - è stato e rimane un grande «maestro» di vita. E la riconoscenza che sentiamo per lui si riverbera anche su coloro verso i quali egli qui felicemente testimonia sincera e consapevole gratitudine.

Card. Giacomo Biffi,

in Maestri di vita, NED 1985, Presentazione

 

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