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Omelie e discorsi
Una voce chiara in mezzo a tanta confusione

"Il primo dovere dell’Apostolo

e quindi del Vescovo a suo successore

- secondo il comando del Signore - 

è di evangelizzare gli uomini,

cioè di cristianizzarli,

di far loro conoscere ed amare Cristo,

unica verità che salva e libera

da ogni schiavitù di errore,

di menzogna e di male."

                                                                                                               G. Colombo

Fede e senso della realtà, preghiera e azione sono le cifre che riassumono i sedici anni dell'episcopato milanese del Cardinale Giovanni Colombo. In questa sezione troviamo anche omelie e discorsi che il Cardinale fece oltre il suo periodo di governo della Chiesa ambrosiana sino al 1992.

Il Cardinale Giovanni Colombo si dedicò con straordinario impegno a riproporre alla gente del suo tempo una solida impalcatura antropologica, una visione dell'uomo riscattata da interpretazioni riduttive e avvilenti,  e che anzi sottolineasse la dignità incomparabile di ogni persona. Se ne può ricavare un piccolo, densissimo catechismo, che nemmeno oggi ha perso la sua validità e la sua energia di "politicamente corretto".

Il Cardinale Colombo conosceva bene la storia della sua Chiesa. E sapeva perfettamente come la bussola di quella navigazione dovesse essere sempre, a ogni costo, la verità tutta intera. Glielo aveva insegnato il suo illustre predecessore, Ambrogio, quando nel 390 aveva sfidato l'imperatore Teodosio intimandogli un atto di penitenza pubblica per la strage dei tessalonicesi.

Il vescovo di Milano, nei secoli, non avrebbe mai dovuto tacere per opportunismo, convenienza, paura, disimpegno, malintesa separazione tra fede e vita quotidiana.

Le omelie e i discorsi del Cardinale qui riportati ne sono una lucida e chiara testimonianza nella confusione in cui anche oggi la Chiesa di Cristo si trova. 

Cliccando sulle voci d'interesse si accede alle rispettive pagine

DISCORSI ALLA CITTA' DI MILANO nella Solennità di Sant'Ambrogio, dal 1963 al 1978

DISCORSI ALLA CITTA' DI MILANO

APPROFONDIMENTI

  • G. COLOMBO, I discorsi di S. Ambrogio. Un momento della Chiesa di Milano. continua

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OMELIE PER L''ANNO LITURGICO

OMELIE PER L'ANNO LITURGICO
OMELIE PER LE SOLENNITA' E FESTE MARIANE
OMELIE PER LE ORDINAZIONI DIACONALI

OMELIE PER LA SOLENNITA' DELLA DEDICAZIONE DEL DUOMO

OMELIE PER LA SOLENNITA' DELLA DEDICAZIONE DEL DUOMO
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La Dedicazione del Duomo è collocata nella terza domenica di ottobre perché a questa data, lungo oltre 1500 anni, risalgono tante vicende che hanno come fulcro la Cattedrale: la Dedicazione della Ecclesia Maior, devastata dagli Unni nel 453 e riconsacrata solennemente dal metropolita Eusebio; nella III di ottobre dell’836, la consacrazione dell’edificio di Santa Maria, la Theotokos (“La madre di Dio”); nella terza domenica di ottobre del 1418, papa Martino V, proveniente dal Concilio di Costanza, consacrò l’altare maggiore; il 20 ottobre 1577 San Carlo Borromeo presiedette la Dedicazione dell’attuale Duomo, istituendone la solennità in questa domenica; infine, nel 1986, sempre nella III domenica di ottobre, il cardinale Carlo Maria Martini consacrò l’altare attuale.

Una ricorrenza liturgica importante che fa memoria della storia della Cattedrale come luogo di cultura e di arte, ma soprattutto come “cuore” pulsante della fede in terra ambrosiana. Basti pensare che, con l’ordinamento del nuovo Lezionario, proprio da questa solennità si dipartono le settimane dette “dopo la Dedicazione”, terza parte del Tempo dopo Pentecoste.

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