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LA RISURREZIONE IN CRISTO E LA BEATITUDINE DELL'UOMO

OMELIE AL PAESE NATIVO

Nella foto: 1 novembre 1960.

Benedizione della cappella cimiteriale dedicata ai parroci e ai sacerdoti della parrocchia di Caronno.

Nel pomeriggio del 1 novembre 1960 - Festa di tutti i Santi, S.E.Mons. Colombo torna per la prima volta a Caronno da vescovo per la benedizione della cappella cimiteriale dedicata ai parroci e ai sacerdoti della parrocchia. Per l'occasione era presente tutto il Paese.

DISCORSI

Frammenti di un ricordo...

A Caronno anche nella malattia. 1 novembre 1988 - Solennità di tutti i Santi.

Il primo novembre si reca a Caronno. E' accolto festosamente come sempre dalla Gente a dalla Banda, ma si vedeva subito che non stava tanto bene. E così durante la Liturgia della Parola sta male e deve interrompere la celebrazione della Santa Messa. Portato in sacrestia viene visitato da due medici. Poi viene condotto a Milano. Il Parroco continua la celebrazione della Messa poi la processione al Cimitero: viene anche letto il "suo" discorso ai caronnesi. 

" Era consuetudine che il pomeriggio di Ognissanti si recasse a Caronno. Ogni volta, l'annunciato ritorno al paese nativo lo animava di ricordi, di emozioni, di voglie d'incontri e di fierezze mal celate. 

Si preparava accuratamente, perciò. Preparò la predica "dei morti": la corresse e me la lesse più volte, anche se poi l'avrei dovuta recitare io.

A pranzo, anticipato sull'ora consueta, non solo era silenzioso, ma anche con gli occhi socchiusi, concentrato su qualcosa che a me sfuggiva. Io immaginavo pensasse alla "sua Caronno", che avrebbe tra poco visitata, e al cui richiamo sapevo sensibilissimo.

Gli chiesi se fosse preoccupato e se era il caso di annullare l'andata al paese. rispose che no e che ci andava tutti gli anni in quell'occasione e non scorgeva motivo di fare un'eccezione. Si sentiva in obbligo. Quando partimmo in automobile notai altri segni di stanchezza, di paura, di inquietudine. Ripetutamente gli proposi di fare dietro-front. "No! Siamo già in viaggio" era la risposta.

A Caronno con tutte le apprensioni e le incertezze che mi passavano per la mente gli feci iniziare la Messa, anche per non contraddirlo a noia.

Più volte tentai di chiedergli come stesse.

Rispondeva sbrigativo: "Bene!". Alla recita del "Credo", tuttavia - avevo già fatto cercare un medico - lo invitai in sacrestia e feci proseguire dal parroco la liturgia rimasta interrotta. Non si oppose questa volta. Rispose in modo adeguato ad ogni domanda del dottore e si lasciò visitare. Lo riportai a casa. Come fu adagiato a letto l'assalì l'ictus. Cominciarono i lamenti e l'angoscia. Le notti, specialmente, e giorni che seguirono furono strazianti dal grido che ripeteva. Ritornarono le invocazioni continue alla "cara e santa Madonna": litanie di titoli ed epiteti d'affettuoso affidamento a Lei gli fiorivano sulle labbra".

 

(Mons. Francantonio Bernasconi, Con il Cardinale malato, da Ambrosius n.5/1992, Ed. I.T.L.).

Una delle visite del Cardinale in occasione

della Commemorazione dei Defunti,

saranno un appuntamento fisso

con il "suo" Paese.

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La tomba dei genitori del Cardinale Colombo       nel cimitero di Caronno P.

Lapide commemorativa dedicata al Cardinale Colombo nella Cappella dei Sacerdoti a Caronno P.

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